Pagina:Bertini - Guida della Val di Bisenzio, Prato, Salvi, 1892.djvu/85

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«1.° Le acque del Monteferrato sono tutt’affatto dissimili per la composizione dalle acque dei poggi circostanti.

«2.° Sono molto aereate, ma non contengono che esigue quantità di anidride carbonica che tanta influenza ha sulla domestica economia.

«3.° Non contengono che poche tracce di sali di calce, come carbonato (marmo) e solfato (gesso), ma in compenso sono ricchissime di materiali silicei e in specie di silicato di magnesia.

«4.° Le acque del Monteferrato a parer mio non appartengono alla categoria delle buone acque potabili, ed anzi dovrebbero essere escluse affatto nell’alimentazione.»

Sebbene il Monteferrato s’innalzi poco sopra il mare (422 m.), pure chi salga alla sommità in una mattina serena di primavera o sul tramonto d’un chiaro giorno d’estate godrà d’una veduta estesa variata, pittoresca. Coloro che riguardano i monti con sacro orrore e credono che a salirne le cime sia un attentare alla propria vita o sopportare una fatica improba, facciano questa gita del Monteferrato, vadano a sedersi sopra uno dei massi che incoronano la vetta e poi volgendo lo sguardo intorno dovranno convincersi che lo spettacolo che vi si gode, vale la pena della salita.

Itinerario. — Da Prato si può andare al piè del Monteferrato presso il Convento di Galceto, per due strade; l'una (a) per le vie traverse, l’altra (b) per la provinciale; le descriveremo tutte e due, perchè nell’estate è preferibile la prima alla seconda.

Via a. — Da Porta a Serraglio si volta a sinistra e percorso quel sobborgo della città chiamato Bachil-