Pagina:Bertini - Le dimore estive dell'appennino toscano, Niccolai, Firenze, 1896.djvu/16

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6 la garfagnana


ritornare ai suoi monti meno rozza e più umana dopo aver percorso paesi civili d’oltr’alpe e d’oltre mare; emigra, ma non va ad abbrutirsi nelle maremme ed in Sardegna, vittima delle febbri o degli speculatori.

Questa bella e doviziosa Garfagnana è come un angolo quasi ignorato, ma quando la ferrovia Lucca-Aulla, già in esercizio fino a Ponte a Moriano, sarà presto ultimata, qua pure s’avvieranno numerosi coloro che per salute, per riposo e per ricreamento dell’animo, si ricoverano alla montagna nei calori dell’estate.

«Il clima, dice il cav. Raffaelli, nella parte media e inferiore è assai dolce e temperato; ed anche nei giorni del crudo inverno i raggi del sole sono sempre tepidi e fanno scomparire ben presto la neve, che alle volte viene ripetutamente ad imbiancarne il suolo. L’aria è purissima, leggiera, balsamica; e il suo cielo bello, come tutto il cielo d’Italia. Le due sponde del Serchio, che scende, secondo alcuni, dai gioghi dell’Appennino di Soraggio, e, secondo altri, dalla china del Pizzo d’Uccello, e che decisamente a Sala prende il suo nome, vengono formate da un continuo avvicendarsi di poggi, di altipiani, di colline, di valli, di monticelli, tutti seminati di paesi, di villaggi, di case, con panorami stupendi e vedute, ad