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un pozzo e le donne vi vanno ad attingere l’acqua con le brocche e le sbattono ai muri troppo stretti.
Le scale da una parte, tutte a pianerottoli, sudicie e sciupate.
Ho pensato che fosse di quella vecchia che tiene in casa il nipote cieco che fa l’impagliatore di seggiole; poi, di quella fruttivendola sorda; oppure della tabaccaia tisica o di quel maestro impazzito.
E pure, quando sento cantare, e bisogna che il vento tiri da Siena, specie la sera, e non so chi è, credo che sia dentro quella stanza; e allora me la imagino con quei mobili vecchi ma riverniciati di verdolino e con le righe attorno alle serrature e alle maniglie di ottone, rosse e fatte