di quella mia vita, e di poter godere nel più
stretto senso quella vera amicizia, che oggi
dal mondo si crede trovarsi solo ne’ libri, e
ne’ secoli antichi. Ed ecco il moral carattere
generale de’ begl’ingegni cari alle muse più
ch’altri, e a proporzion più felici per questi
studj secondo il talento maggiore, poichè ben
può dirsi per nuova conferma del detto, che
quanto più presso si trovano all’eccellenza,
e perfezione dell’arte, tanto sono più ricchi
dell’indole virtuosa, ed onesta, di che ragiono;
e tanto sono più litigiosi inquieti audaci
indocili ed orgogliosi quanto men abili e
meno valenti, come potrei comprovare citandone
i nomi, e le azioni non degne di questo
discorso, e del genio mio. Ben sappiamo,
che di quel metallo, e di quella tempra
migliore son come negli altri così in questo
genere i men numerosi, essendo facile l’alterarsi
la lega per la corruzione de’ tempi, e
de’ costumi, e che bisogna aver in noi stessi
alcun poco di quella miniera per poter misurarla
per gradi, e sentirne la differenza,
pregiando il cuor d’ordinario le doti, e le