|
sopra le Lett. e l’Arti Mod. |
209 |
po, e dall’insidie nimiche vien per mano traendo l’architettura, così le leggi a se chiama ben tosto perla quiete, e la sicurezza delle adunate società. L’Italia dunque risorta a nuova vita dopo il mille, e le città fatte libere quinci a poco abbisognarono in prima degli statuti, e de’ giurisprudenti al lor governo repubblicano. Bologna, è vero, ne fu la sede, e la sorgente, ma tra i dotti primieri, che la illustrarono, non fu egli quel Pileo1 famoso di modenese padre nato, e dalla cattedra bolognese fondatore venuto alla patria con grande stipendio degli studj legali? Non fiorì pure al secol seguente quel Guido2 celebre da Suzara a confini di Modena posta, e forse allor dentro quelli compresa (era nel Reggiano propriamente) fatto vostro concittadino, e con solenne decreto, e con largo stipendio, e con giuramento obbligato ad insegnar quì legge sin che vives-
- ↑ Verso il 1189. Piliio, o Pileo nacque a Medicina nel bolognese. V. P. Sarti.
- ↑ 1260. Morì a Bologna circa 1300.