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di Virgilio e Inglesi. 99

cinquecento, e di toscane, e fiorentine poesie d’ogni maniera, ond’ei meditava d’estinguere le fiamme infernali, e di congelare il fiume Lete e lo Stige in tutt’i nove suoi giri. Pretendeano costoro sottrarsi dall’obbedienza del Re d’abisso, e torgli lo scettro, onde regnare su l’ombre, e vendicarsi de’ nostri giudizi. Ciò scoperto da noi, e volendo evitare cotanto scandalo, si prese consiglio di rompere affatto le nostre adunanze, onde la pace a poco a poco tornossi nelle sedi dei morti.

Ma come altamente ci stava fissa nell’animo la salute, e l’onore della italica poesia, nè la brama cessava in noi di conoscere, e di gustare le produzioni degli ottimi ingegni italiani; fu preso consiglio di non lasciar del tutto l’impresa, e, non potendosi negli Elisi, venir apprestando un rimedio, e a procacciarne notizie dai viventi. Io fui trascelto per questo uffizio, e mi portai di buon grado a riveder questa terra, di cui la breve mia vita troppo poco concessemi di godere. Io venni dunque tra i vivi, e sotto altro nome mi posi a conoscere lo stato dell’