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Inglesi. 189

far un gran bene al popolo, e ai poveri, che avrebbero pagato infinitamente meno de’ grandi, e chiamò questo sull’esempio di Swift la pietra filosofale. In somma la morale messa in bagattelle, e le bagattelle in morale come porta il suo titolo, il qual servir potrebbe a frontispizio d’un libro, che facesse il carattere de’francesi. Ma gl’italiani hanno eseguita l’idea, e messa una vera contribuzione su i vizi per mezzo dalle Raccolte, facendo servire i vizi al commercio, e nascer versi, raccolte, danaio, e lavori delle prave inclinazioni degli uomini.... Così andava dicendo il cavalier Digbei, che ben conosceste per uno di quegl’inglesi, che mette in tutto la politica e il calcolo, e che massime agl’italiani attribuisce i più bei misteri gratuitamente. Ma lasciamo il cavaliere ne’ suoi misteri. Io vi dico senza mistero, che il più ridicolo abuso di questo non trovasi in nissun paese fuori d’Italia. E il peggio è, che non v’ha rimedio fuorchè nella stanchezza, nel disuso, i quali vengono dopo un lunghissimo tempo in una nazione, la quale per sè ha della costanza, e non ha occasioni, ecci-