Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/20

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16 Lettere

tori e scrittor mediocri sarà distinto il drappello de’ buon poeti, e letterati, e allor ricordati ch’io tel predissi, e tentai di concorrere a sì bell’impresa. Possibile che quattro versi o un periodo biasimato, che l’interesse meschin d’un sonetto, un libero esame d’un tristo libretto a produr abbiano sempre guerre ed ingiurie, e che i pregiudicj d’un abito, e d’un istituto influir sempre debbano nella stima o nel disprezzo dell’opere e delle intenzion dell’autore? E se vero è pur troppo che dopo lunghe fatiche tutto finisce anche in letteratura a compiangerne la vanità, deh possa l’uom di lettere almeno farsi conoscere nel suo scrivere e nel suo pensare dotato d’indole onesta e piacevole, d’un cuor ardente e leale in verso a’ suoi concittadini per renderli costumati pacifici virtuosi; vero oggetto ed unico de’ suoi studj sì faticosi, benchè non senza lusinga di qualche lode lontana e tarda, che possa agli amici superstiti ed ai parenti un giorno esser cara; giacchè sa ben egli, che i fiori sparsi su la tomba saran senza odore per lui, e che il più bell’elogio non sarà da lui ascoltato.