Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 12, 1800.djvu/268

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264 Lettere

Vrete all’inglese. Bando alla pedanteria e ai pregiudizi nazionali. Il nostro amichevol commercio sia di diletto, non di disputa.

Uno de’ grandi argomenti dite voi contro sì fatti critici è lo scandalo che ne nasce nella repubblica letteraria, animandosi l’ardimento degli scrittori a perder la riverenza ai più sacri e venerati monumenti d’antichità e maestri di scuola. Ho udito parecchi dirmi tra voi, che nella sostanzi molte volte potrebbe la critica aver ragione, ma che appunto per questo deve nascondere quelle macchie, altrimenti non v’è riputazione sicura per quanto antica e benemerita sia degli studi, se Dante, cioè il padre della poesia e delle lettere italiane si assaliva con tanto coraggio. Al che io rispondea e pareami ben rispondere, che appunto perchè era più grande l’autorità di Dante, per questo i suoi difetti erano più da notarsi per impedirne un contagio sì grande, qual si vedeva ne’ giovani e vecchj poeti imitatori di lui. E quai difetti, diceva io, vorreste voi che si censurassero? Quei forse degli autori mediocri, che non han credito e appena