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98 | Rapidità |
di pervertire i talenti. Quali infatti son lu poeue di coloro, che si prescrivono’ tanti versi per g/orno, una scena o un au0 per settimana, un dramma al mese, come fassi a misura e a giornata? Quali i poemi fatti per ozio per far un tomo, per esser aurore stampato? Voi li vedete sempre d’una fisonomía tranquilla, d’un lavor regolato, d’un animo indifferente prender la penna e deporla, trattar un negozio e seguire il canto, non mai sturbati, non impazienti far versi e scriver lettere, alternare le cure domestiche, e i socievoli utfizj col maneggiare la lira o il pennello. Alai augurio feci io sempre di quel poeta o pittore, che sempre m’accolse in mezzo al suo lavoro senza dar segno di no;a e di mal umore al vederlo interrotto.
Così parmi avrà fatto il Trissino allor che componeva l’Italia liberara, o la Sofonisba, così mille cinquecentisti scrivendo loro commedie, e canzonieri, e orazioni, e così fanno i poeti e i pittori mediocri, perchè senza fuoco, senz’estro, senza rapidità. Vidi invece negar l’ingresso ad ognuno, o sdegnarsi con gl’importuni chiunque era preso dall’un-