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Maraviglia 135


Maraviglia. i$<j >a sublime ammirazione. Pur quando P arte accostandosi ed imitandola gare ggia quasi co!» la natura allor ci trae in ammirazione. Così avviene in que’ vasti giardini cinesi ove una intera provincia è racchiusa parte’ colta, e parte nò, monti e valli, boschi e torrenti, campi e messi, edifizj e ruine, orti e deserti, erbe fiori boschetti ruscelli casini tempietti ponti ed archi peschiere uccelliere e gabinetti verdure vernici e dorature, tutto insieme vario e vasto e contrapposto in gran distanze fa ben altra grandezza e maraviglia, che i nostri compartimenti, parterri, fontane, e lavori affettati sino a ragliar gli alberi sì maestosi nella lor forma campestre in forme e figure di piramidi, di vasi, di ventagli, e insin d’uomini e d’animali, che pelò tanto s’impiccioliscono ed anzi deturpami iceschinamente. Quale stupor non sentiamo all’opposto immaginando quelle magnificenze babilonesi di mure, di torri, di templi, e dì giardini con una altissima rupe in figura di Semiramide, ed altre minori rappresentanti i re suoi vassalli, e una conca, ove tutto l’Eufrate entrava, donde usciva un labirinto imK 4 men-