Vai al contenuto

Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/159

Da Wikisource.
136 Maraviglia.

menso con cento templi, e palagi, que)[e {lj_ ramidi, e tutte l’altre che han nome di maraviglie si giustamente nella storia? Se a |e?

non crediamo basta a convincerne la gran muraglia tra la Cina, e la Tartaria ognor esistente, e le terme, e gli acquedotti, e le vie remane, che a noi sembrano quasi incredibili, benchè in parte serbare, perchè non vediam più que’milioni d’uomini, che le innalzarono, e abbiam solo idea delle nostre sì scarse popolazioni e dominj, e dominatori.

Roma è tutto ciò ch’è romano, gli eroi, le guerre, i trionfi, i monumenti, e gli avvallai medesimi del Colosseo, de;>li archi,de’templi benchè diroccati piacciono all’oratore, ai poeta, al pittore, all’architetto, perchè ricordano la maestà del popol romano e la sua potenza, perchè tutto il grandioso imprime tema e rispetto, ed ha quasi una intima simpatia colla grandezza dell’anima. Che se la mole o l’oggetto in se stesso non è magnifico, esserlo può la maniera con cui viene rappresentato dall’arte, e alior produce un effetto non differente, perchè nella sua forma ed apparenza le proporzioni e la simmetria