Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 3, 1799.djvu/43

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20 Introduzione


Platone distingue in un luogo quattro entusiasmi divini tutti e santi, il profetico spirato d’Apolline, il bacchico da Bacco, il poetico dalle Muse, e P amoroso da Venere!

in altro luogo.assomiglia i poeti a sacerdoti di Cibele ne’ balli lor furibondi, e alle Baccanti fuor di se trasportate, onde sogliono quelli più per impeto e per furore che per ragion favellare, e pei un istinto poetico, qual era il demone di Socrate ( i ), che con subita illuminazione rapisce i pensieri e gli affetti, di cui non può farsi regola, e trovasi ancor negl’indotti. Così tutti i platonici col lor maestro seguendo il sistema dell’anime scese dai cieli, ove godevano lunga felicità per avvivare i corpi, rivolano per P entusiasmo dai sensibile, the le circonda, a riveder sulle sfere a riempirvisi della divinità e beatitudine una volta lassi< conosciute. Quella visione rende V anima estatica, (i) ^oiifxov che vien detto una pura emanazione deli’esser supremo, un genio celestiale che abita in noi, e che ben servito dq poi ne rende feiici.