Pagina:Bettinelli - Opere edite e inedite, Tomo 4, 1799.djvu/26

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22 Genj

Jfa.■*’" V 22 G E N J Sono le scienze per lui un altro quadro, in cui vede, ma non dipinte le rivoluzioni degli astri, e i segreti della natura, i progressi, e gl’inciampi delle osservazioni, e delle sperienze, gli errori, e i tentativi degl’ ingegni e delle opinioni, la vanità dei sistemi, e delle speculazioni a fronte della solidità nella sperimenrale cautela osservatrice, di cui però non h paziente, nè ha grande apparato d’intorno di macchine, o lenti, o compassi, o lambicchi; più volentieri trascorre, e trasvola per tutti gli anelli della grande catena dall’insetto, e dal rettile insino all’orca, ed all’elefante, dal fiore, e fonte insino ai boschi, ed al mare, dal raggio di luce alla sua sorgente, e dall’oscillazicfrii del pendolo agli spazj, ed ai circoli planetari Non parlo del suo studio d’arti, o di lettere, che assai ne diremo.

Leggiamo l’opere loro, e troveremo lo stile di questi due nomini somigliante allo studio. L’uomo d’ingegno scrive con nitidezza, con ordine, con eleganza, e proprietà, le sue idee ben esprimendo colla semplicità, che talora può avere grandezza, e con termini giù»