Pagina:Bettini - Guida di Castiglione dei Pepoli, Prato, Vestri, 1909.djvu/106

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fieramente il primato della città ai Pepoli, ma Brandiligi loro capo non valeva di gran lunga Taddeo, mente cultissima, provato alla scuola della sventura e padrone d’immense ricchezze.

Nacquero dei torbidi: Taddeo ed i suoi cercarono di acquietarli e mentre essi andavan sempre guadagnando terreno, l’opposto avveniva degli avversarii, che finalmente risolverono di ricorrere all’estremo mezzo delle armi, per riuscire nei disegni lungamente carezzati.

Furon vinti, e il 7 Luglio 1337, Brandiligi con tutti i suoi vien bandito da Bologna.

Rimasto il Pepoli senza competitore, avrebbe potuto, per forza d’armi, farsi signore, lo stesso giorno della cacciata dei Gozzadini; ma egli si contenta di essere considerato come il primo cittadino del Comune.

Fu il 28 Agosto del 337 che gli Scacchesi e i soldati del Comune, alle grida di «Viva Messer Taddeo de’ Pepoli» occuparono la piazza e che gli anziani quasi tutti Scacchesi, dalla ringhiera del palazzo ordinarono la proclamazione di costui a nuovo Signore di Bologna. Ed era un signore, almeno paesano!

Quel giorno stesso furono invitate le società d’arti e d’armi per deliberare circa l’operato degli anziani, e il giorno appresso il consiglio del popolo, alla quasi unanimità, acclamò alla nomina del Pepoli. Tanto era il favor popolar per lui!

Non volle il Pepoli il titolo di Signore di Bologna, ma solamente quello di capitano generale della città.

Pu veramente conservatore della pace e della giu-