Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/29

Da Wikisource.

— 23 —

Camaldolense, poi parroco di San Mattia e Samuele a Venezia, ci lasciò una pregevole «Descrizione delle pitture del Palazzo ducale».

Pietro, figlio di Giovanni, fu pure accademico della Crusca e letterato insigne.

Roberto, al dir del Villani, fu di poco inferiore al Maestro delle sentenze; menò vita castigatissima e morì a Parigi nel 1349.

Dea, religiosa del secolo XV, fu gentile poetessa. Una sua canzone «In morte di una ghiandaia», scritta giocosamente, si trova inserita in molte antologie.1

Ma quelli che tra i Conti Bardi furono maggiormente meritevoli di lode, e il cui nome è ben degno sia tramandato ai più tardi nipoti, sono il Conte Ridolfo, Istitutore dell’Opera Pia di S. Niccolò, e il Cardinale Girolamo che fondò il piccolo ma utilissimo nosocomio di Mercatale.

Il Conte Ridolfo nacque in Firenze da Alessandro e Francesca de’ Bardi il 15 Luglio 1618.

Anima serena e tranquilla, cresciuto ed educato nella casa degli avi, ebbe bello l’aspetto, bella la mente, più bello il cuore.

Fu principe mite, preveggente, pieno di saviezza e di generosità nel lungo tempo che governò il feudo. Anzi fu piuttosto padre che principe.

Dopo lunghi anni di meditazione e di studi incarnò il filantropico e veramente cristiano disegno d’aiutare i suoi vassalli, testando solennemente il 17 Febbraio 1693 e istituendo colle sue disposizioni testamentarie l’Opera Pia di S. Niccolò, grandioso monumento della sua munificenza.

Con questa Opera umanitaria provvide alla misera



  1. V. Ferdindo Bardi, Vita e morte di un feudo.