Pagina:Bettini - La stazione estiva di Montepiano, Firenze, Minorenni corrigendi, 1897.djvu/60

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Montepiano. Onde raggiunger questa, basta proseguire, per pochi minuti, il crine, verso levante, fino alla Crocetta.

Dalla parte della Val di Bisenzio scendendo a dritta per il crinale possiamo arrivare alla Ròcca di Vernio in circa 25 minuti e di qui in un quarto d’ora a S. Quirico.

Sovra il culmine d’un poggio, quasi del tutto isolato, fra il Bragola, il Fosso di Casigno e il Rio Meo, sorgeva un dì il castello feudale di Vernio, di cui rimangono ancora gli avanzi.

Della Ròcca, solo pochi ruderi si vedono coperti di edera e d’arboscelli, mentre dei ripiani si son rese dominatrici le erbe e le ortiche. Là dove il troverò e il menestrello sulla mandòla e sul liuto modulava la cobbola e la sirventa alle belle castellane, stormisce il vento, sibila il serpe. Da quel che rimane, però, è facile accorgersi qual dovesse esserne la primitiva, bella, severa forma. Da due lati solo accessibile, ma anche qui difeso da via malagevole e dall’arte, dovette essere un bello e forte arnese di guerra.

Agli ultimi anni dello scorso secolo la vecchia ròcca si ergeva sempre superba e da’ suoi ultimi merli si scorgeva un ben vasto orizzonte: la campana della torre si faceva sentire ben lungi ai vassalli, rare volte segno di gioia, spesso di trepidazione e di lutto.

È vero, per una parte, che la caduta di questi propugnacoli non di libertà, ma di servitù, strumenti di tirannide, non di gloria italiana, rallegra; ma da un altro lato il veder senza alcun costrutto atterrati questi monumenti dell’arte e della storia medioevale, ormai resi innocui, rattrista.

Vedremmo sempre alteramente torreggiare le alte mura della rócca di Vernio, ove, caduti i Conti Bardi,