Pagina:Bianca Laura Saibante - Discorsi, e lettere, Venezia 1781.djvu/16

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do, avvegnachè egli è impossibile indurre gli uomini ad abbandonare ogni lusso contentandosi soltanto del necessario a sostenere la vita. Supposto dunque che una tal arte esister pur debba, e chi non vede, l’esercizio di questa alle gentili mani delle Nobili Donne meglio appartenere? Richiedendo primieramente una tal arte non tanto l’impiego della mano, quanto l’attenzione della mente, ecco che viene per tal modo ad aprirsi ampia via per salire in molta fama; imperciocchè questa vaghissima arte si paragona alla pittura per modo, che volendo dinotare il ricamo solevano gli antichi valersi dell’espressione acu pingere. Ora se moltissimi uomini immortal nome s’acquistarono per mezzo della pittura, come non potranno per mezzo del ricamo, perfettamente esercitato, egual nome pretender le Donne? Se ognuno di voi mi accorda essere la Donna oltre modo vaga di gloria per natura, chi mai dirà non doversi riserbare alla Nobile Donna così bel mezzo di giungere a quella? In oltre essendo, come già dicemmo, necessario al ricamo non solo l’opera della mano, ma tuttavia quella della mente, si viene coll’esercizio del medesimo a impedir lo svagare a’ pensieri di ozio, e a compiacenze di vanità. Più ancora col ritenere, che faccia la Nobile per se il ricamo, lascia libero campo d’impiegarsi nel cucire a tante mercenarie costrette a procurarsi il vitto colla propria industria, giacchè tolta è fra noi la schiavitù degli antichi, per la quale già infinite persone venivano da’ proprj padroni sostentate. Ulti-


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