Pagina:Bianca Laura Saibante - Discorsi, e lettere, Venezia 1781.djvu/47

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menomo pretesto procurano di comparir in pubblico, ella al contrario se ne stava ritirata e neppur si faceva vedere dagli Angeli raccolti per ospiti da suo marito. Con che insegna alle Donne Cristiane, che tutta la loro applicazione debb’essere l’attendere alla cura della famiglia nel ritiro delle lor case. Nè questo ritiro da chi saggiamente pensa, ed opera, come voi, potrà essere condannato, non dico in me soltanto, ma neppure in cotante saggie, e valorose Donne de’ nostri tempi, le quali fono l’ornamento, e ’l decoro del secol nostro. Imperciocchè conoscendo voi, ed estimando dirittamente la ragione, perchè una simile condotta, anzichè di biasimare, non la vorrete approvare? Io fo, nè male forse m’appongo, che alcuni Spiriti bizzarri, non sapendo distinguere il melo dal pruno, confondono ben sovente la doverosa ritiratezza di noi Donne colla vita, che fanno le chiete; onde sogliono dire in aria di beffeggiatori: colei è una santocchia, costei è una spigolistra; e non badano, che quadri o no il lor paragone, vestendo senza contanti il povero condannato all’arabesca; ma come stimano i panni altrui, tal sia di loro; che non val darsi pensiero di simil gente: Intendami chi può, che m’intend’io. Ma s’io m’ingegno, gentil Messere, di dimostrarvi quanto convenevole cosa sia in noi la ritiratezza, non è per questo ch’io condanni il contegno delle altre Donne del mio grado, che anzi intendo d’esaltare per mezzo del mio assunto maggiormente il brio e lo spirito di qualunque si sia nobil Donna, la quale intervenendo alle


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