Pagina:Bianca Laura Saibante - Discorsi, e lettere, Venezia 1781.djvu/78

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fiorellino, tanto più che a’ giorni nostri nessun Fisico vi meneria buona la proposizione della tempia avvallata: ci vuol altro che appoggiarsi sul morbido origliere per fare una valletta nel cranio! Io scherzo; so che l’attribuite ai capelli, che appajon più radi da quella parte. Vi scrivo fra cotai disturbi, ch’è prodigio se non dico bizzarrie inescusabili. Scusatemi, pregiatissima Amica, io so di scriver alla familiare a un’amica qual siete voi: so d’esservi debitrice da gran tempo, ed amo meglio inviarvi tosto un foglio disadorno a spese della mia vanità, che una lettera tutta liscio in capo a un mese. Mille saluti al vostro figlio, che servirò in Settembre d’un’eterna lettera. Sono a’ vostri comandi.

Di Padova a’ 17. Agosto 1778.


Francesca Roberti Franco.