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SONETTO
«Pace non trovo, e non ho da far guerra;»
Sì lo spirto da mille cure oppresso
Giace, che mi torrei d’essere appresso
A quell'ombre che già stanno sotterra.
Deh! vieni a me, se il varco altrui non serra,
Tu, che regie e vili alme in uno stesso
Fascio raggruppi, e fa mi sia concesso
Di presto scior le membra lasse in terra.
Se lice poscia rammentar gli affanni
Fra’ morti ancora, la dolente storia
Dopo mille per me s’udrà e mill'anni.
E poiché Morte non ebbe vittoria
Di me, ch’anzi al mio priego stese i vanni,
«Sempre starommi umíle in tanta gloria.»