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SONETTO


Ogni più cupa valle, ogn’antro fosco,
     Ahi lassa! ho cerco in questa parte e ’n quella,
     Onde scampo all’antica acerba e fella
     Doglia ritrovi, che ’l mel cangia in tosco.

Ma l’empia per mio mal sempre vien nosco,
     O s’attuffi l’eterna aurea facella
     Nell’onde, o a noi sen rieda e viva e bella
     Le piagge ad allumar, il colle, il bosco.

»Che debb’io far? che mi consigli, Amore?
     O Amor, d’ogni mio mal vera radice,
     Da che quest’alma ti fece signore.

Deh! per mercè soccorri all’infelice,
     E da sì lunga doglia afflitto core,
     S’unquanco a te chieder pietà mi lice.