Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/175

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capo ix. 167

genze venali, che i papi successori ampliarono all’infinito, e toccarono gli ultimi eccessi a’ tempi di Leone X nel 1516, dond’ebbe origine la rubellione di Lutero.

Molto ancora mi resterebbe a dire se volessi memorar tutte le esorbitanze nelle quali l’orgoglio, l’adulazione, l’avarizia, e una falsa persuasione di essere infallibili trasse i pontefici; e le tristi conseguenze che ne derivarono, di scismi, di eresie, di corrotta fede pubblica, di guerre e sollevamenti e ribellioni, di mutati imperii e di ogni altra sorte di disordini o colpe: una sola ricorderò ancora, e sono le scomuniche, che si moltiplicarono e divennero tremende a’ re e ad imperatori, più volte per esse balzati dal trono: come ancora fu più volte veduto per esse il figlio ribelle al padre, o il fratello al fratello, o legittimata la usurpazione, o santificato il regicidio. I preti di Roma nemici crudelissimi dei re, quando e’ furono potenti, ora gli adulano perchè sono inviliti; e se tornassero potenti torneriano nemici; chè Roma ha dimenticato nissuna delle sue orgogliose pretese, e solo le dissimula per astuzia, non potendo farle valere per debolezza.

La scomunica fu così detta perchè privava della comunione spirituale della Chiesa il cristiano che n’era colpito; ma fra gli Oltremontani, per morali predisposizioni nel volgo, prese un carattere al tutto disforme; imperocchè quando ancora vigevano nel paganesimo, l’anatema de’ loro druidi frangeva tutti i vincoli sociali, di rispetto, di obbedienza, di amicizia, di sangue: la quale superstizione i vescovi trovandola utile a loro, la sostennero e la conforta-