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Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/183

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capo ix. 175

la Francia da Roma e far sè patriarca della Chiesa Gallicana; e quel progetto, se non lo attraversavano altre ambizioni e i laceri regni di Francesco II e Carlo IX, avrebbe forse avuto adempimento.

Ancora nella Spagna il re aveva il diritto di nominare agli episcopati; ma i Capitoli composti dalla nobiltà del regno, erano quasi tutti di collazione pontificia. Imperciò quando era il caso d’impor decime o alienar beni chericali a profitto dello Stato, i vescovi per la doppia loro dependenza obbedivano, i Capitoli no. Desideravano adunque i re di Spagna di soggettare i Capitoli a’ vescovi; ma abborrivano una maggiore libertà nei secondi onde non farne altri tanti papi e tornare a’ tempi che un concilio deponeva i re e giudicava del regno: il giogo romano essendo considerato dalla corte di Madrid un utile freno alla soverchia potenza del clero nazionale. Altronde l’Inquisizione spagnuola, indipendente da quella di Roma, era un terribile ma giovevole istromento nella mano regia a contenere o spogliare le famiglie potenti o i prelati illustri, cui le regole ordinarie della giustizia non concedevano di percuotere. Quel Sant’Uffizio era ai re di Spagna, ciò che all’Impero germanico la famosa camera Vemica e alla repubblica di Venezia il Consiglio de’ Dieci.

La corona traeva ancora molto danaro dallo smercio di quella che chiamavano la Crociata; ed erano indulgenze concesse a prezzo stabilito, l’introito delle quali si diceva per fare la guerra ai Maomettani, ma più spesso era per farla a’ Cristiani. Popolo corrotto aveva bisogno di facili mezzi onde far tacere