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176 | capo ix. |
i rimproveri della coscienza contro i vizi e il mal costume; e quantunque que’ traffichi scandalosi fossero stati la causa della insurrezione di Lutero, l’ambasciatore spagnuolo a Trento chiese che le indulgenze della Crociata non potessero essere date gratis. Ciò piaceva alla corte di Roma, porgendole occasione di giustificare sè medesima.
Nella Germania i vescovi e gli abati essendo anco principi temporali, s’investivano di due o più vescovati, godevano di numerose prebende: e per tanto erano necessitati a sostenere un sistema così favorevole e ad opporsi ad una riforma che avrebbe scemate le immense loro rendite e abbassata la loro potenza.
Il papato fruttava all’Italia lo scolo di sterminate ricchezze, e il sapere o l’ambizione trovavano in corte di Roma un utile patrocinio; e maggiore stimolo agli alacri ingegni era la perfetta uguaglianza dei meriti. Oscuro frate nato in misera cuna saliva ai primi onori della Chiesa, e per fasto grandeggiava coi principi; o conseguiva il gran manto, e all’apice del potere soperchiava i primi monarchi. Quindi colà tutti accorrevano, uomini dotti, artisti preclari, cherici o bisognosi o cupidi. I prelati minori o i vescovi poveri servivano le mense o nelle anticamere ai prelati grandi, e da questi umili principii ascendevano a’ gradi supremi. Intanto chi conseguiva ricco beneficio in commenda, e chi pensione sopra altro beneficio, e chi il diritto di succedere a vecchio prebendato, ciò che chiamavano aspettativa, e chi faceva traffico del proprio beneficio, ritenendo i titoli e rassegnando ad altri, per