Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/330

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322 capo xvi.

aiuto di lui e senza rispetto di persona o di luogo gli assassini ammazzasse, 2000 ducati per ogni assassino ucciso e 4000 per ciascuno preso vivo; 2000 ducati a chi denunciasse macchinazioni contro la vita del Sarpi, e lo stesso premio congiunto alla impunità concedeva ai complici che la congiura rivelassero.

Nel decreto si erano lasciate correre a bella posta le espressioni di persona o persone di qual grado e condizione si voglia ed altre simili che parevano adombrare un’oscura minaccia agli attentati dell’Inquisizione di Roma, e la ferma risoluzione nel governo di dare al boia chi che si fosse o nunzio o cardinale o vescovo o prete o frate che ardisse provocare il suo sdegno; e a maggiore speditezza e spavento autorizzava il pubblico con larghi premii a farne giustizia sommaria.

Tanti e così minaccevoli provvedimenti sembrava che dovessero omai rendere impossibile ogni ulteriore postura a danno del temuto ed odiato frate; ma il rovello della vendetta negli uni, l’abitudine al delitto negli altri, e l’esca di più larghe promesse fecero sì che il pericolo corso non fosse l’ultimo della vita di questo grand’uomo. Ciò nondimeno il decreto del Senato gridato pubblicamente dal banditore, affisso colle stampe, e diffuso per tutte le province, congiunto all’amore che a Frà Paolo portavano i Veneziani, produsse un mirabile contrapposto all’acerbità con cui lo perseguitavano i fanatici. Riferisce il Fontanini di avere udito raccontare da alcuni vecchi che quando quel frate passava la popolosa contrada di Merceria, i mercanti si schiera-