Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/41

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capo ii. 33

no inquisitori, teologi, politici, faccendieri, accattoni, freno ai prelati, spavento a’ governi, mignatte de’ popoli; e ciò che torna più degno di lode è che una soldatesca così numerosa e terribile, anzichè costasse alla corte di Roma, pagava ella alla Camera apostolica censi e decime.

Un’altra non lieve influenza esercitavano i frati con quelli ch’e’ chiamavano Terziari; ed erano laici d’ambi i sessi, che, senza lasciare il secolo o i loro affari o i legami di matrimonio, si obbligavano a vivere secondo le regole di un tal Ordine, quanto la condizione loro poteva comportarlo, e a seconda dei consigli che ricevevano dal frate direttore di coscienza; il quale non ometteva mai di smungerne piamente roba e danari ed anco legati e donazioni per testamento. A tal che oltre al lucro, questi terziari erano altrettanti partigiani su cui i frati esercitavano un potere occulto, e per la monarchia papale della massima importanza. Stromento ne era il confessionario.

Quanto la instituzione de’ Mendicanti fu utile ai papi, altrettanto fu fatale ai veri interessi della Chiesa. Imperocchè i frati usando dei loro privilegi s’intromettevano in tutte le diocesi e in tutte le parocchie, usurpando ai diritti dei vescovi e dei curati, donde nacquero contese lunghissime tra il clero regolare e secolare, massime in Francia. Altre contese furono suscitate dalle rivalità reciproche fra Ordine ed Ordine, e dalle discordie fra quelli del medesimo Ordine, quando sulla foggia dell’abito o del cappuccio, quando sull’arguzia se ciò che un frate mangiava poteva dirlo suo, e quando sulla osser-


Vita di F. Paolo T. I. 3