Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/54

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46 capo iii.

anni si erano travagliati inutilmente e papa e cardinal protettore e prior generale, e mai non si venne ad alcuna conclusione. Infine dal generale Jacopo Tavanti fiorentino fu convocato, ai 26 di maggio 1579, un gran Capitolo a Parma, che fu celebratissimo negli annali de’ Serviti pel concorso fra i più dotti dei loro membri, molti de’ quali si fecero distinguere per eloquenza, predicando alternamente dai pergami; altri dalle cattedre disputando di filosofia e di teologia: e fra questi fu udito, presente il duca Ottavio Farnese, con sommo applauso, Frà Paolo. Compiuta questa nobile gara d’ingegno che durò tutta la quaresima, congregati i comizi, fu deliberato che a riformare le costituzioni si eleggessero tre fra i più distinti per sapere, dottrina e pratica delle cose. Il merito di Frà Paolo era già tanto cospicuo che innanzi a lui cedettero altri molti più anziani e che avevano coperte le più insigni cariche dell’Ordine. Al dotto giovine provinciale andarono compagni nell’opera altri rispettabili per veneranda canizie e per fama egregia, Alessandro di Scandiano provinciale della Lombardia e Cirillo di Bologna socio della provincia di Romagna; a cui furono aggiunti per la qualità dell’offizio Frà Jacopo, in quel Capitolo confermato nuovamente nel generalato, ed Antonio di Borgo San Sepolcro procuratore dell’Ordine: ed ebbero comandamento di portarsi a Roma a intendersela, per quello che dovevano fare, col cardinal protettore e col pontefice.

Partì Frà Paolo coi compagni verso la fine di giugno e restò a Roma quasi tutto il resto dell’anno. Oltre ai lavori in comune, a lui, intendentissimo