Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.1, Zurigo, 1846.djvu/90

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82 capo iv.

da Urault de Maisse ambasciatore di Francia a Venezia, uomo di molti lumi, d’indole benigna, e a Frà Paolo amicissimo. Pel suo mezzo fece amicizia con Giacomo Gillot consigliere del re e avvocato nel suo Parlamento. Carteggiava pure con Arnaldo Ferrier, già conosciuto da lui quando fu ambasciatore a Venezia; col celebre istorico e presidente de Thou e con altri cospicui. Su di che fu da alcuni suoi frati accusato di sospetta religione e di tendenza al calvinismo: aggiungendo che conversava anco con Ebrei. In Venezia, dove era tolleranza assoluta di tutte le religioni, concorrevano uomini diversi, dotti, commercianti, curiosi: molti de’ quali convenivano nella casa Secchini dove spesso andava Frà Paolo; e circa agli Ebrei è verosimile ch’egli avesse qualche amicizia o piuttosto conoscenza con dotti Rabbini, ragionando coi quali cercava erudirsi nella loro teologia e filosofia, e a farsi viepiù instrutto nelle lingue orientali.

Del resto queste accusazioni non fecero alcuno effetto per allora, essendo troppo nota la sua religione e la integrità de’ suoi costumi; e neppure da Roma gliene fu fatto rimprovero: essendo non peranco giunta la stagione che queste dicerie plebee, convertite in colpa di eresia, dovessero servire a pretesto di più occulta vendetta.

Tale suo carteggio, come pure gli studi nel diritto canonico, teologia, storia, erudizione critica ecclesiastica, erano da lui considerati come passatempi, avendo tutti i gusti, come egli diceva, nelle matematiche; nè si sarebbe mai avvisato che dovessero un giorno occuparlo tanto seriamente come