Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/104

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96 capo xx.

dagno meretricio; e altre tali cose che il mondo non ha mai potuto ricever in uso».

«Posciachè la società cominciò ad essere governata dal sistema feudale, i re solevano concedere ai loro vassalli, e i grandi vassalli ai loro fedeli, terre e uomini servi, coll’obbligo di certe prestazioni che erano foderi, soldati, cavalli e il debito di accompagnare il principe alla guerra: e dare o conseguire simili possessi si diceva dare o conseguire un beneficio. I possessi della Chiesa seguitarono la condizione de’ possessi comuni, perchè i cherici gli acquistavano cogli oneri, e seguendo il costume e i patti della legislazione vigente. Per questo i vescovi e gli abati, che erano eletti gli uni dal popolo e gli altri dai loro monaci, dopo che diventarono una dignità feudale furono eletti dai principi; e l’imperatore Ottone verso il 960 introdusse l’uso di nominarli e investirli dando loro l’anello ed il pastorale. Ciò porse origine alla famosa lite delle investiture incominciata nel 1076 essendo papa Gregorio VII e imperatore Enrico IV, e durata, dice il Sarpi, 56 anni, sotto sei papi, con scomuniche d’infinito numero di persone e con morte d’innumerevoli caduti in sessanta battaglie fatte da Enrico IV e in diciotto altre fatte da Enrico V suo figliuolo: tantæ molis erat mettere il fondamento di quello edificio, perchè la lite fu composta in modo che tutto il vantaggio restò a’ pontefici.

Nel tempo che passò dal 1124 cioè dalla rinuncia delle investiture fatta da Enrico V fino al 1145, «fu quasi per tutto statuito, continua Frà Paolo, che morto il vescovo, l’elezione del successore si