Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/318

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310 capo xxviii.

spose che il Consiglio dei Dieci l’aveva trovato tutto calunnioso: non potè mai ottenere la rivocazione del bando, e finchè visse quella Repubblica la sua Istoria restò proscritta sempre dal veneto dominio. Singolare contradizione de’ pensieri umani: quello stesso principio per cui a Roma era il Sarpi stimato eretico, e quindi fulminato il suo libro, e approvato quello del Pallavicino, lo faceva a Venezia stimare ortodosso, e perciò approvato il suo libro, e fulminato quello del Pallavicino. Il tempo che rettifica le opinioni e riforma i giudizi del mondo ha dato ragione a Venezia, e l’Istoria del cardinale, malgrado la ciarlataneria con cui fu messa in voga e spacciata come un oracolo di verità, è ora più ricordata che letta: col tempo sarà anco dimenticata, i suoi fautori medesimi lo confessano. Difetti di gusto nello stile, parzialità decisa nella narrazione, servilità nello scrittore, errori di opinioni e di fatto rivelati dai progressi del pensiero e dalle nuove scoperte istoriche, hanno omai fatto rigettare quest’opera fra que’ vecchi monumenti che attestano non tanto gli sforzi tenaci dello spirito romano per resistere all’impeto distruggitore che lo invade d’ogni intorno, quanto l’inutilità della sua resistenza, e una prova del perenne suo decadimento.