Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/364

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356 appendice

è posto immodestamente per modestamente, a carte 22 sufficiente per insufficiente e poche linee dopo sono omesse tre righe, e così di seguito.

Questa collezione fu ristampata a Napoli per cura dell’abate Giovanni Selvaggi, 24 volumi in 8.° 1789-90.

I primi sei volumi contengono la Storia del Concilio con in fronte la dedicatoria del de Dominis, poi quella del Courayer, indi la prefazione di esso Courayer: il 7.° e l’8.° volume comprendono le note del Courayer medesimo. Il Selvaggi aveva promesso di aggiungervi sue illustrazioni, ma non fece niente; e fu meglio, perchè non aveva nè stile nè capacità. Gli altri 16 vol. contengono le Opere varie, alquanto meno disordinate che non nell’antecedente raccolta; ma la stampa è quivi ancora pessima e scorrettissima. Il Selvaggi ebbe persino la temerità di voler correggere di suo capriccio la locuzione del Sarpi, di modo che la Storia del Concilio principalmente è sfigurata.

     Quando questa edizione fu incominciata la corte di Napoli camminava molto fiera sulla via delle riforme ecclesiastiche, quindi essa e la corte di Roma vivevano assai disgustate. Non ostante quest’ultima si querelò di una così ardita ristampa delle opere sarpiane, in seguito a cui era minacciata una ristampa dei Monumenti appartenenti alla Storia del Tridentino pubblicati alcuni anni innanzi da Judocus Leplaet teologo di Lovanio. Così che la censura di Napoli, per conservare almeno le apparenze, fece stampare le note del Courayer in forma quasi clandestina, e fece variare i frontispizi alla Storia del Tridentino. Il primo volume ha visibilmente Napoli MDCCLXXXX nella regia stamperia del real seminario di educazione, con licenza de’ superiori. Ma nei seguenti volumi fu lasciato solamente l’anno e in alcuni anco la formola con licenza de’ superiori, e omesso il nome del luogo e della tipografia.

     Nel 1791, dopo i fatti della rivoluzione di Francia, il re di Napoli si riconciliò col papa, i principii liberali del re si convertirono in principii tirannici, fu vietata la ristampa del Leplaet, e delle opere del Sarpi fu sospesa la vendita e moltissimi esemplari furono fatti ritirare dai più zelanti papalisti. Ma essendo costume