Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/381

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bibliografica. 373


Una risposta sopra la pretensione dell’arcivescovo di Spalatro (de Dominis) di ridurre sotto il suo governo alcuni Croati e Dalmati soggetti al Turco.

Scritture sopra immunità delle chiese o abusi di asilo; sui continui conflitti tra l’autorità civile e l’inquisizione in quasi tutte le province venete, dove, malgrado le incessanti repressioni e castighi, i frati non si stancavano mai dal tentare nuove usurpazioni. Sono più di trenta le scritture intorno a questo argomento, e alcune eziandio curiose per chi ama di conoscere la Storia di quel tribunale e gli ostacoli che incontrò sempre nel dominio veneto.

Altre contro tentativi o mandati ecclesiastici.

     Fra’ quali vi è il caso di una scomunica lanciata dal vescovo di Trieste contro il capitano veneto di Raspo che aveva fatto sequestrare il salario di un prete che in virtù della libertà ecclesiastica non voleva pagare i suoi debiti. Il vescovo pretendeva che ciò fosse diritto divino, ma a quel governatore veneziano piaceva più il diritto umano che comanda di dare a ciascuno il suo, e a dispetto della scomunica obbligò il prete a pagare.

Varie scritture sopra professione e dotazione di monache, elezione delle loro badesse, traslazione loro di convento in convento, ecc.; se è lecito alle monache di avere confessionali in chiesa ecc. ecc. Come anco su conflitti tra frati e l’autorità civile e sul diritto che ha questa d’intervenire nella amministrazione dei loro beni e nel governo della loro famiglia.

Sulle pretese del vicario patriarcale che voleva essere presente all’esame de’ rei ecclesiastici nel Consiglio dei Dieci; e sopra altre usurpate intervenzioni de’ cherici nelle materie civili e giudiciarie.