Pagina:Bianchi-Giovini - Biografia di Frà Paolo Sarpi, vol.2, Zurigo, 1847.djvu/391

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bibliografica. 383

medesime mostrano che furono registrati dal 1578; il che corrisponde anco all’osservazione dell’Anonimo, il quale scrive che verso tale tempo furono da F. Paolo posti insieme alcuni suoi pensieri naturali, metafisici e matematici». Fin qui il Capra.


Il Grisellini aggiunge la seguente notizia:

«Oltre queste collettanee eranvi nella suddetta biblioteca de’ PP. Serviti alcuni fogli sopra l’iride e la riflessione della luce, spiegata col mezzo di geometriche figure. Diverse tavole colla delineazione delle macchie lunari, una delle quali messa in netto per essere mandata al Lescasserio; molti fogli volanti, riposti in una cartella, contenenti dimostrazioni ottiche, geometriche, e progetti per la delineazione di orologi solari. Veniva poi un grosso volume in quarto intitolato Schedæ Sarpianæ. La prima cosa che s’incontrava era un abbozzo di mano del Sarpi del Trattato sull’Interdetto. Venivan dopo molti fogli segnati tutti in cima con numeri romani. Contenevano molti problemi di geometria e di algebra con sottovi le soluzioni de’ medesimi. Indi i dettagli di non pochi esperimenti fisici sopra l’elasticità, rarefazione e dilatazione dell’aria; diversi tentativi chimici; assai osservazioni spettanti alla storia naturale, ed in questo particolare cinque interi fogli includenti la spiegazione di un passo di Cicerone nel libro de Natura Deorum, ove recavasi un prospetto della connessione de’ corpi creati passando dalle rozze terre ai corpi organizzati, e da questi fin all’uomo che fra gli esseri è il più bello, il meglio organizzato, e che perciò, attese le sue