Pagina:Bini - Scritti editi e postumi.djvu/247

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quando gli affari sono di poca importanza si trattano economicamente; quando sono di molto rilievo, allora vanno sottoposti alle forme di un processo ordinario. Il Cancelliere che ci ha esaminati è il signor F.*** B.***, la più cortese persona, che io m’abbia conosciuto in questo mondo; e mi ha fatto maraviglia come in un impiego, dove da mattina a sera si rimescolano tutti i peccati degli uomini, egli abbia potuto conservare tanta squisitezza d’anima. In passato, quando io pensava ad un Cancelliere criminale, mi si destava subito in mente l’idea dell’orco; ma vedo, che sempre non è così, e ai fatti bisogna credere.

Il Signor Cancelliere mi ha fatto sperare, che le cose non andranno in lungo; queste parole però possono avere un significato, e possono non averne nessuno. Quello nondimeno, che mi ha fatto intendere di positivo, è che si crede bene di tenerci in sicuro fino a che non si siano dissipati certi torbidi, che si dice sieno per aria. Io, che sono nel Limbo, non posso saper nulla di queste cose; ma voi, che siete nel mondo, potete vederle, e in ogni caso informarvene, e, dai ragguagli che vi daranno, potrete calcolare approssimativamente il tempo della nostra detenzione. E se il torbo esiste, pregate Dio, che mandi una tramontana tagliente e spietata, che spazzi il benchè minimo nuvolo dal nostro cielo.

Devo anche dirvi, che si sono offerti spontaneamente a pensare alla nostra sussistenza in quel modo, che meglio si addice alla nostra condizione, di più i comodi delle nostre stanze sono stati aumentati in guisa, che non manca più nulla, tranne l’andarcene, cosa che farebbe comodo a noi, ed anche a quei Signori, che hanno il disturbo di custodirci.