Pagina:Bini - Scritti editi e postumi.djvu/250

Da Wikisource.

cere. Io pure godo d’una prodigiosa salute. In quanto alla mamma, speriamo, che gradatamente riacquisterà tutte le sue forze. Bisogna calcolare, che la stagione è poco propizia ad un rapido risorgimento; bisogna calcolare, che la donna è piuttosto vecchia che giovane, ed una malattia, complicata di dolori fisici e morali, lascia necessariamente una lunga vibrazione in una macchina già declinata.

Sento la morte di N.; ho letto ancora la storia delle sue disposizioni testamentarie. Per me, non ci trovo nulla a ridere, come potete immaginare; non so, se sarà lo stesso delle parti, che vi si credono interessate. Se non m’inganno però credo, che in qualche parte l’affetto abbia prevalso alla giustizia; ma i moti del cuore vanno perdonati, specialmente in un uomo, che dispone del suo. Trovo giustissimo il lascito fatto a X.; e poteva ancora raddoppiare la somma; e riguardo alle gioie lasciate alle ..., con una leggiera trasposizione io le avrei vedute meglio collocate nelle ...; indosso a quelle ragazze avrebbero fatto una certa figura, mentre indosso alle .... ci stanno come una satira, prima perchè sono ricche del proprio oltre il dovere, e poi perchè son vecchie. Le vecchie, cessando di appartenere agli uomini, appartengono per diritto impreteribile a Dio; in conseguenza io avrei lasciato loro un elegante rosario. Del resto, io faccio queste riflessioni non perchè io mi creda in diritto di entrare nei fatti altrui; ma le faccio così per ozio, per non mandare a Livorno un foglio affatto bianco; e son certo, che se quelle Signore venissero a sapere come io la penso su questo proposito, mi darebbero il titolo d’impertinente, ed avrebbero ragione.

Comprendo il dolore da voi provato per la morte