Pagina:Biografie dei consiglieri comunali di Roma.djvu/10

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prefazione

lode cortigiana, nè la censura elevare a biasimo od astio di partito, procureremo di tenerci in quel giusto mezzo che costituisce per lo storico la coscienza del vero, e dà il guiderdone del bene operato.

Considerare la pubblica veste senza l’individuo, o l’individuo anatomizzare senza la veste, cosa sarebbe quanto facile altrettanto pericolosa: il buon padre sarà un buon consigliere nel Comune, ma niuno potrà ardimentarsi di tanto, per trarre dalla vita privata un assoluto giudizio sulla pubblica, siccome gli errori della pubblica non possono autorizzare a trascorrere i sacri limitari della casa domestica. Con ciò non vogliamo essere fraintesi, poiché la giustizia nel bene, la severità nel male saranno le parallele fra le quali proseguiremo, sicuri di fare cosa gradita a Roma, e di fare a tutti conoscere come il diritto o la brama di occupare un posto nel Municipio importi «intelligenza, cuore, indipendenza.»

Queste biografie serviranno eziandio ad ammonimento por gli elettori, che potranno avere dinnanzi un giusto mezzo per conoscere gli uomini del passato e formarsi un criterio su quelli dell’avvenire.

Epoca singolare si è quella che noi attraversiamo. - V’hanno uomini che usciti ieri da un povero casolare, o per il denaro molto in breve tempo raccolto, o per qualche fatto che fece discorrere alquanto del loro nome, pretenderebbero che la fama evocasse memorie che non esistono, ed irradiasse l’oscurità di loro origine, e ne’secoli lontani rintracciasse la prima vena di quel sangue magnanimo che scorre in oggi generoso nei loro corpi destinati a gonfiarsi per grandi ambizioni: - altri ve n’hanno che un nome antico possedendo, perdettero però lungo la via percorsa dalle generazioni la splendida polvere che copriva le armi gentilizie, e l’ultima sbatterono disdegnosi simulando di democratizzarsi in conformità ad alcune massime del secolo: - altri finalmente ve n’hanno che nobilissimi per senno e coscienza, nè il vecchiume vantano - nè ciò che non sono vogliono apparire.

E noi ci troveremo dinnanzi forse a tutte queste tre specie che maggiormente rendono difficile e penoso lo scrivere:

Poterono questi, possono, o potrebbero i loro simili fare del bene nel Municipio di Roma?

Il Municipio è la esistenza media fra la Famiglia e lo Stato; ente naturale la prima, fittizio ed accidentalissimo il secondo. Il Municipio soggiacque in ogni tempo alle fatalità corrodenti, e sempre venne schiacciato o dalla rozza invasione della famiglia, o dalla preponderanza dello Stato, e così rimase sempre privo di quei