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I

DISCORSO SESTO I09

sieno state precedute da ciò che dicesi « piano di campagna », giacché stabilivasi in esse una serie di operazioni ipotetiche fondate su dati conosciuti e si cercava di prevederne gli effetti. Anche l’invasione dell’Olanda nel 1672 fu eseguita strategicamente, come lo addimostra la controversia tra il ministro ed i generali sulle operazioni da farsi, poiché l’opinar di un politico in materia guerresca fa chiaro esser la guerra una scienza che si appara per teorica, indipendentemente dalla sua pratica (^). Dimostrata l’esistenza della strategia, faremo osservare come nel primo periodo venendo rese facili le marcie e le mosse dal piccol numero d’uomini di cui componevansi gli eserciti, il genio strategico ebbe maggior campo di svilupparsi. L’esempio piú compiuto di quanto asserimmo sono le quattro campagne di Turenna dal 1672 al 1675, epoca della sua morte, nelle di cui operazioni si contengono esempi piú da seguirsi che da evitarsi, siccome nel comentario che ne fece vien dimostrando il prigioniero di Sant’ Elena, anche dopo che egli e Federico aveano di tanto immegliata la strategia. Difatto la condotta del Turenna in queste quattro campagne (2) mostra come la guerra si fosse ingrandita nella sua azione e fosse divenuta scientifica ne’ suoi metodi. Doveva egli operare lungo il corso del Reno per coprire la conquista e la possessione dell’Olanda, a quel modo che un esercito di osservazione opera per coprire l’assedio di una piazza isolata, appunto come Buonaparte faceva per Mantova nel 1796. Cosi le ultime operazioni presso Strasbourg sullo Schutter, guerra tutta di movimenti che tendeva a tagliare le comunicazioni all’avversario prima di combatterlo per costringerlo poi a combattere onde aprirsi una strada, sono l’ultimo grado di perfezione in istrategia (3). Ma nel secondo periodo al contrario, malgrado i progressi scientifici fatti, la fortifica (i) L’esame dell’importanza dello studio nella scienza militare compirá questo nostro lavoro e sará alla fine del nono ed ultimo discorso.

(2) Nelle ultime due ebbe ad avversario il Montecuccoli.

(3) I fatti -d’arme che piú tra i moderni contemporanei rassomigliano a questi sono quelli tra gli eserciti di Marmont e di Wellington nel 1812 sulle rive della Guerena e della Tormes, che poi finirono colla battaglia dell’Aropilis ove fu ferito il Marmont.