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DISCORSO VII

Dello stato della scienza militare e delle sue relazioni colle altre scienze e le arti e con lo stato sociale dal trattato di Passarowitz del 1718 alla rivoluzione francese del 1789.

Il principio conservatore delle societá risiede nel loro movimento progressivo. L’esame della nostra esistenza individuale e l’esame di quello delle societá in generale dimostrano compiutamente l’asserto. In effetto come si conserva la vita dell’individuo? Mercé di una serie di trasformazioni costanti, lente, insensibili, che segnano i periodi tutti che percorriamo dalla infanzia all’etá decrepita fino alla nostra distruzione, la quale teologicamente e filosoficamente può considerarsi come una piú alta e compiuta trasformazione. Le societá politiche sono soggette alle stesse leggi che gl’individui, e lo studio della storia fatto da un alto punto di vista n’è la pruova costante. Ecco perché la lettura di Bossuet, di Vico, di Herder e di Muller innalza la mente ed insieme è di conforto, perché fa rientrare nel corso degli avvenimenti ordinari benché strepitosi ciò che l’ignoranza presentava come scandali storici e morali. No, non vi sono scandali nell’ordine generale; la provvidenza regge il mondo con giuste leggi, ed una di queste si è che per progredire bisogna trasformarsi, senza di che vi è per cosi dire ristagno e languore. Ma al nostro ragionamento è necessario premettere un rapido quadro dell’ Europa qual era nell’epoca di cui siamo per trattare, mentre riveste il carattere che sopra enunciammo.

La monarchia spagnuola riprese sotto i Borboni, e particolarmente sotto Carlo terzo, se non un’alta importanza almeno