Pagina:Blanch - Della scienza militare.djvu/184

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Questo consisteva nell’operare concordemente su tutta la linea dei movimenti rapidi, generali e successivi, i quali tendevano ad inviluppare le ali o sfondare il centro della posizione del nemico strategicamente considerata e a lasciar indietro le piazze di guerra e gli ostacoli naturali, tutti calcolati per resistere ad un numero minore di uomini operanti con una moderata attivitá ed in ispazi piú circoscritti. Le posizioni divennero inutili, siccome quelle che furono girate o sfondate, e le piazze oltrepassate, per modo che non si trovarono in grado di esercitare influenza sul teatro della guerra che la rapiditá dei movimenti avea trasportato in una piú lontana regione. Sará facile il concepire che questo metodo si ardito, aiutato da tutto il prestigio della novitá e combinato col sistema di tattica che descrivemmo, fece si che gli eserciti nemici coi loro metodi fossero rotti e sorpresi, benché avessero tutti i vantaggi che arrecano l’istruzione ed un provato valore; le quali prerogative loro servirono per rendere onorevole la lunga ritirata colla quale abbandonarono ai francesi tutto il paese posto tra la frontiera e il corso del Reno: risultato immenso nei suoi effetti morali e materiali, ma che poteva, siccome accadde, indurre in errore sulle massime scientifiche della strategia. In effetto esagerando i successi ottenuti sopra un teatro di guerra piú eguale, si volle nel 1796 applicare lo stesso metodo d’operazione contro le ali del nemico per riunirsi offensivamente dietro alle sue linee di difesa, a un teatro di guerra che abbracciava lo spazio compreso fra l’Olanda e le Alpi marittime. E tali eserciti dovevano riunirsi dopo aver traversato il Reno e le Alpi, e poscia il Po, il Danubio e nuovamente le Alpi, nonché tutti gli affluenti che si gittano nel Mar Nero verso il basso Danubio. L’arciduca Carlo riconducendo la strategia alla sua gran regola di operare in massa, che la guerra de’ sette anni aveva si ben dimostrata, salvò la Germania dall’invasione; e se la guerra fu in ultimo favorevole ai francesi, secondo che ne fa fede la pace di Campoformio, ciò fu dovuto al duce delle armi francesi in Italia, il quale applicò con maggior vigoria e piú compiutamente il sistema che il principe austriaco aveva seguito in Germania e die luogo ad un