Pagina:Blanch - Della scienza militare.djvu/212

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potenze non per estensione, non per configurazione, non per l’unitá de* suoi popoli, ma per la sua forza morale, per l’intelligenza del suo governo, per la bontá delle sue istituzioni militari e pel vigore della sua nazionalitá. Ciò che un grand’ uomo aveva fatto nella guerra de’ sette anni la nazione intera l’aveva operato nel 1813, 1814 e 1815; la qual cosa, unita all’intelligenza sparsa e progrediente nella societá, da vale un valore politico e militare di molto superiore alle sue forze reali.

L’impero austriaco aveva còlto il frutto della sua perseveranza, della soliditá del suo esercito e del patriottismo de’ suoi popoli, riprendendo tutto il perduto per la guerra e conservando i compensi di Campoformio e la Galizia.

La Russia che aveva avuto il raro vantaggio di combattere tutta l’Europa nel terreno che meglio le conveniva, nel 1812, ricevette una forte impulsione da questa campagna, e nella sua reazione dominò nel mezzogiorno, nel settentrione e nell’oriente, ricca di nuovi acquisti sul Baltico, sulla Vistola, sul Fasi e sul Pruth ; crebbe di forza materiale e morale e di ricchezza con lo sbocco ch’ebbero i suoi prodotti nell’Europa; eserciti numerosi, agguerriti e pazienti assicuravano la sua potenza; e diede una nuova pruova che gli uomini come le nazioni ignorano le loro forze se queste non sono eccitate, mentre Carlo decimosecondo e Napoleone hanno fatto conoscere alla Russia le risorse che aveva per difendersi dalle loro aggressioni.

La Scandinavia prese, benché tardi, parte alla guerra europea, ma in senso opposto. La Danimarca perde la sua marina e perdette ancor la Norvegia che passò sotto il dominio del sovrano della Svezia. Quest’ultima con cedere le sue possessioni di Germania restò isolata per cosi dire dal continente europeo.

La Porta ottomana avea respirato durante la lunga guerra europea che avea distratto i suoi nemici naturali: la pace di Bukarest nel 181 2 e lo spirito pacifico dell’Europa la garantivano contro attacchi esterni, ma l’ invasione francese aveva rotto i suoi deboli legami con l’ Egitto, e i suoi sudditi greci arricchiti dal commercio sentivano quanto vi era di doloroso e di umiliante nella loro posizione e minacciavano una insurrezione.