Pagina:Blanch - Della scienza militare.djvu/218

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Il metodo piú semplice per determinare l’esistenza de’ rapporti enunciati nella prima quistione è a nostro credere quello d’indicare l’essenza della letteratura e delle belle arti generalmente e partitamente, mentre, una volta ciò fatto, è facile dedurre se esistano quei tali rapporti con una scienza di cui abbiamo fatto conoscere non solo la natura ma le proprietá tutte sotto gli aspetti piú vari.

La letteratura e le belle arti sono a parer nostro una manifestazione della nostra natura nelle facoltá dell’intelligenza e della sensibilitá. In effetto tutte le produzioni letterarie come le artistiche non sono che il risultamento dell’impiego piú o meno felice di tali due facoltá (0. Questo principio può dedursi dall’esame della nostra natura, delle sue condizioni e del suo scopo; può essere ugualmente dedotto dallo sviluppo successivo che si opera in tutte le umane associazioni, dai primi passi nel viver civile fino ai piú avanzati nella carriera della civiltá dei quali si possa fornire esempio. Infatti qualunque sia lo stato di una societá, esistono negli esseri che la compongono le facoltá e i bisogni che corrispondono alla loro natura. Tutto il movimento progressivo dell’umanitá sta in ciò, che per soddisfare un nuovo

vediamo che un metodo di esprimere de’ sentimenti eccitati da un avvenimento qualunque, una volta che sia trovato, può servire ad esprimerne degli altri totalmente diversi. Allora pare che il metodo non abbia alcun rapporto col primo sentimento espresso, e chi volesse parlare di quel primo rapporto caderebbe in una apparente contraddizione. A noi basta ricordare a questo proposito per giustificare il nostro assunto in questa quistione la sentenza di Dante, che credette la poesia non poter toccare il suo apice se non che quando avrebbe parlato di armi, materia di altissimo canto.

(i) Alcuni filosofi tra i quali il Bonstetten hanno separata l’intelligenza dall’immaginazione, considerando questa in generale come la facoltá che crea nella letteratura e nelle belle arti piú particolarmente. Or come pel nostro assunto ci serviamo delle filosofiche dottrine, ma non abbiamo la pretensione di discuterle, ne risulta che ci serviamo dei termini piú generali, tanto piú che crediamo che ogni creazione si operi coli ’intelligenza e che nulla si possa fare col mettere in azione una sola facoltá. La classificazione delle facoltá è arbitraria, perché in natura esse sono unite; per lo che quando si dice l’immaginazione sia la facoltá che crea la poesia, ciò vuol dire che preponderi in quella creazione e non giá che operi da per sé sola, mentre è assurdo il supporre un prodotto qualunque dello spirito umano al quale la ragione e la memoria non abbiano parte alcuna.