Pagina:Blanch - Della scienza militare.djvu/259

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APPENDICE 253

tenersi per umanamente perfetti si per la dottrina che insegnano che per li modi coi quali la insegnano.

È egli però vero che l’umano ingegno si fosse arrestato a tai limiti e che non avesse tentate altre vie per giugnere a nuovi perfezionamenti e nuovi ritrovati? A me non pare. Egli tenne per fermo ciò ch’era vero nelle armi e nelle evoluzioni, distrusse in esse qualche radicato e dannoso pregiudizio, e se non inventò un nuovo agente di distruzione piú potente della polvere da guerra, andò certo ogni parte della scienza militare ritoccando, ampliando e perfezionando (^).

In effetto il disegno {trace) del Carnot ed i suoi principi di difesa modificavano considerevolmente il disegno del gran Vauban e dei suoi commentatori, ed i calcoli ed il giornale del Cormontaigne, tenuti quasi come assiomi. Ardito sarebbe per me il

(i) Cosi la Francia variò piú volte l’unitá di forza denominata « battaglione », si nel numero delle compagnie che nel numero dei soldati, e tentò di piegarla non solamente ai bisogni del comando e delle evoluzioni ma inoltre ai fini diversi delle guerre che imprendeva. Non è difficile di distinguere che altra deve esser la forza ed il numero dei battaglioni in reggimenti destinati a guerre offensive e lontanissime, ed altra in guerre difensive e vicine. In queste, prossimo l’esercito ai soccorsi, non s’ indebolisce per le distanze e ripara prontamente le perdite, onde quelle unitá possono e debbono nei reggimenti essere meno numerose e meno forti. Nelle guerre lontane deve conservare il numero e la forza, per non giungere troppo debole sul teatro della guerra, per poter attendere i soccorsi, partendo nondimeno con unitá che non eccedano gli estremi limiti che possano permettere l’amministrazione e la disciplina, per potere al bisogno fondere insieme piú battaglioni senza che dall’organizzazione scompariscano i reggimenti, le brigate... Cosi i volteggiatori divenivano la vera infanteria leggiera degli eserciti, e da per tutto si dismettevano i corpi irregolari che ne tenevano imperfettamente luogo. Cosi gl’inglesi presentavano utilmente alla meditazione dell’Europa l’infanteria ordinata in due righe. Cosi si riunivano in forti riserve la cavalleria e l’artiglieria, per lo innanzi disgiuntamente adoperate. Infine gli eserciti francesi, dopo il campo di Boulogne, conservando nei singoli corpi le evoluzioni pria tolte ai prussiani e poi rendute perfette dall’ammirabile regolamento del 1791, che indi venne modificato in qualche evoluzione piuttosto riguardo ai modi che riguardo ai principi, ma applicate dai generali in modo piú vasto, piú ardito, piú trascendente, poterono combattere con quei prussiani medesimi, tanto a loro superiori in tattica sino ai primi anni delle ultime guerre. Donde potrebbe credersi che i francesi raggiugnessero iri tattica al punto risolutivo i loro avversari, piuttosto che questi i francesi. Ciò intendo in ordine alla tattica. — « I francesi... nulla piú operando di considerevole quanto... alla costituzione ed all’uso materiale delle forze, lasciavansi raggiugnere al punto risolutivo, quello cioè dell’afFrontamento sui campi... ». — Cosi il barone maggiore Ferrari.