Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/119

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capitolo vi 113


«Oimè! come mi furono giá le tue lagrime dolci! Ma ora conoscendo il loro effetto, mi sono amarissime ritornate. Oimè! se Amore cosí fieramente ti signoreggia, come egli fa me, non t’era egli assai una volta essere stato preso, se di nuovo la seconda incappare non volevi? Ma che dico io? Tu non amasti giammai, anzi di schernire le giovani donne ti se’ dilettato. Se tu avessi amato, come io credeva, tu saresti ancora mio. E di cui potresti tu mai essere che piú t’amasse di me? Oimè! chiunque tu se’, o donna, che tolto me l’hai, ancora che nemica mi sii, sentendo il mio affanno, a forza di te divengo pietosa. Guardati da’ suoi inganni, però che chi una volta ha ingannato ha per innanzi perduta l’onesta vergogna, né per innanzi d’ingannare ha coscienza. Oimè! iniquissimo giovine, quanti prieghi e quante offerte agl’iddii ho io porte per la salute di te, che tôrre mi ti dovevi e darti ad altra!

«O iddii, li miei prieghi sono esauditi, ma ad utilitá d’altra donna; io ho avuto l’affanno, e altri di quello si prende il diletto. Deh, non era, o pessimo giovane, la mia forma conforme a’ tuoi disii, e la mia nobiltá non era alla tua convenevole? Certo molto maggiore. Le ricchezze mie furonti mai negate, o da me tolte le tue? Certo no. Fu mai amato in atto, o in fatto o in sembiante, da me altro giovane, che tu? E questo ancora che no confesserai, se ’l nuovo amore non t’ha tolto dal vero. Dunque qual fallo mio, qual giusta cagione a te, quale bellezza maggiore della mia, o piú fervente amore mi t’ha tolto e datoti ad altrui? Certo niuno: e a questo mi siano testimonii gl’iddii, che mai verso di te niuna cosa operai, se non che oltre ad ogni termine di ragione t’ho amato. Se questo merita il tradimento da te verso me operato, tu il conosci.

«Oh iddii, giusti vendicatori de’ nostri difetti, io dimando vendetta e non ingiusta. Io non voglio né cerco di colui la morte, che giá da me fu scampato e vuole la mia, né altro sconcio dimando di lui, se non che, se egli ama la nuova donna come io lui, che ella, togliendosi a lui e ad un altro