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Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/240

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234 l'elegia di madonna fiammetta


5. — Laurenziano XC sup. 942. Cartaceo del sec. XV, di carte 83 recentemente numerate in rosso nel margine inferiore. Di un’antica numerazione con le lettere dell’alfabeto è traccia nel margine superiore. La prima carta è segnata D=; le altre precedenti mancano, ma non tutte, perché qualcuna si trova spostata fra carte seguenti. Le carte 8 e 9, infatti, dovrebbero stare in principio perché contengono il capitolo IV quasi intero, e il seguito si trova appunto nell’attuale prima carta. L’Elegia finisce a c. 51b; da c. 52a a c. 56b contiene la Storia del calonacho di Siena; da c. 57a c. 83b, il Corbaccio, mutilo in fine.

6. — Laurenziano Ashburnhamiano 1257. Cartaceo del sec. XV, di carte scritte 106. A c. 1a, prima del prologo: «Incomincia il libro chiamato Elegia di madona Fiameta da lei mandato alle inamorate donne. Et in prima il prologo». L’Elegia è divisa in nove capitoli preceduti da rubriche. Il testo finisce a c. 97a. Da c. 98aa c. 106b è trascritta la novella di Ippolito e Lionora.

7. — Laurenziano Ashburnhamiano 1258. Cartaceo del sec. XV, di carte scritte 75, a doppia colonna. Oltre l’Elegia (cc. 1a -45b ), contiene il Corbaccio (cc. 46a-68a ) e Rime di Dante. L’Elegia è divisa in nove capitoli preceduti da rubriche. Prima del prologo: «Qui apresso incomincia lo libro che si chiama elegia di madonna frammetta dallei alle inamorate donne mandato prolagho».

R. Biblioteca Riccardiana1.

8. — Riccardiano 1065. Cartaceo del sec. XV, di carte numerate in rosso recentemente 78, scritte a doppia colonna. Contiene l’Elegia e il Corbaccio. Dell’Elegia, per la perdita di 11 carte, manca tutto il capitolo I. L’opera è divisa in nove capitoli preceduti da sommari; anche i paragrafi di ciascun capitolo hanno delle brevi indicazioni sul contenuto. Alla fine del testo, a c. 50b: «Qui finiscie il libro chiamato elegia della nobile donna madonna Fiammetta mandato dallei a tutte le donne innamorate si debbono, finis». Il codice è in cattivo stato di conservazione a causa dell’umiditá.

  1. Cfr. S. Morpurgo, I codici Riccardiani descritti, Roma, 1883.