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22 | l'elegia di madonna fiammetta |
omeri, sopra li quali l’alto cielo s’era posato mutando spalla
Atlante, furono in prima dalle braccia di Jole premuti, e poi
coperti, per piacerle, di sottili vestimenti di porpora. Che
fece Paris per costui, che Elena, che Clitennestra31, e che Egisto, tutto il mondo il conosce; e similmente di Achille, di
Silla32, di Adriana, di Leandro, di Didone, e di piú molti,
non dico, ché non bisogna. Santo è questo fuoco, e molto
potente, credimi. Udito hai il cielo e la terra soggiogata dal
mio figliuolo negl’iddii e negli uomini; ma che dirai tu ancora delle sue forze, estendentisi negli animali irrazionali,
cosí celesti come terreni? Per costui la tortora il suo maschio
sèguita, e le nostre colombe38 alli suoi colombi vanno dietro
con caldissima affezione, e nessun altro n’è che dalla maniera
di questi fugga alcuna volta: e ne’ boschi li timidi cervi, fatti
tra sé feroci quando costui li tocca per le disiderate cervie
combattono, e, mugghiando, delli costui caldi mostrano segnali; e i pessimi cinghiari, divenendo per ardore spumosi,
aguzzano gli eburnei denti; e i leoni africani, da amore tocchi, vibrano i colli. Ma, lasciando le selve, dico che li dardi
del nostro figliuolo, ancora nelle fredde acque sentono le
greggie de’ marini iddii, e de’ correnti fiumi. Né crediamo che
occulto ti sia, quale testimonianza giá Nettuno33, Glauco e Aifeo34
e altri assai n’abbiano renduta, non potendo con le loro umide
acque, non che spegnere, ma solamente alleviare la costui
fiamma, la quale, ancora giá sopra terra e nell’acque saputa
da ciascuno, se ne venne penetrando la terra e infino al re dell’oscure paludi si fe’ sentire.
«Adunque il cielo, la terra, il mare, lo ’nferno, per esperienza conoscono le sue armi; e acciò che io in brievi parole ogni cosa comprenda della potenza di costui, dico che ogni cosa alla natura soggiace, e da lei niuna potenza è libera, ed essa medesima è sotto Amore. Quando costui il comanda, gli antichi odii periscono, e le vecchie ire e le novelle danno luogo alli suoi fuochi; e ultimamente, tanto si distende il suo potere, che alcuna volta le matrigne fa graziose a’ figliastri, che è non picciola maraviglia. Dunque che cerchi? Che du-