Pagina:Boccaccio, Giovanni – Elegia di Madonna Fiammetta, 1939 – BEIC 1766425.djvu/84

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78 l'elegia di madonna fiammetta


di purpureo cerchio intorniati e quasi della mia fronte fuggiti, molte volte giá si maravigliò perché fosse; ma pure vedendo me e il cibo e il riposo avere perduto, alcuna volta mi dimandò che fosse di ciò la cagione. Io gli rispondea lo stomaco averne colpa, il quale, non sappiendo io per quale cagione guastatomisi, a quella deforme magrezza m’avea condotta. Oimè! che egli intera fede dando alle mie parole, il mi credeva, e infinite medicine giá mi fece apparecchiare, le quali io per contentarlo usava, non per utile che di quelle aspettassi. E quale alleviamento di corpo puote le passioni dell’anima alleviare? Niuno credo: forse che quelle dell’animo via levate potrebbero il corpo alleviare. La medicina utile al mio male non era piú che una, la quale troppo era lontana a potermi giovare.

Poi che l’ingannato marito vedea le molte medicine poco giovare, anzi niente, di me piú tenero che il dovere, da me in molte nuove e diverse maniere la malinconia s’ingegnava di cacciare via, e la perduta allegrezza restituire, ma invano le molte cose adoperava. Egli alcuna volta mi mosse cotali parole:

— Donna, come tu sai, poco di lá dal piacevole monte Falerno in mezzo dell’antiche Cume e di Pozzuolo sono le dilettevoli Baie sopra li marini liti, del sito delle quali piú bello né piú piacevole ne cuopre alcuno il cielo. Egli di monti bellissimi tutti d’alberi varii e di viti coperti è circundato, fra le valli de’ quali niuna bestia è a cacciare abile, che in quelle non sia; né a quelli lontana la grandissima pianura dimora, utile alle varie caccie de’ predanti uccelli e sollazzevole; quivi vicine l’isole Pittaguse e Nisida di conigli abbondante, e la sepoltura del gran Miseno8, dante via a’ regni di Plutone; quivi gli oracoli della Cumana Sibilla9, il lago d’Averno, e ’l Teatro, luogo comune degli antichi giuochi, e le Piscine, e monte Barbaro, vane fatiche dello iniquo Nerone: le quali cose antichissime e nuove, a’ moderni animi sono non picciola cagione di diporto ad andarle mirando. E oltre a tutte queste, vi sono bagni sanissimi ad ogni cosa e infiniti, e