Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/171

Da Wikisource.

Ma, avendo giá l’una delle due parti in questo primo canto mostrata, cioè come quegli, che di minor sentimento sono, si possano intorno al senso litterale non solamente dilettare, ma ancora e nudrire e le lor forze crescere in maggiori; è da dimostrare la seconda, intorno alla quale si possano gl’ingegni piú sublimi esercitare: la qual cosa si fará aprendo quello che sotto la crosta della lettera sta nascoso. Intorno alla qual cosa sono da considerare, quanto è alla prima parte del presente canto, dieci cose: delle quali la prima será il veder quello che il nostro autore voglia sentire per lo sonno, il quale dice che ricordar noi lascia come nella selva oscura s’entrasse; la seconda, come noi in questo sonno ci leghiamo; la terza, qual fosse la diritta via la quale per questo sonno dice d’avere smarrita; la quarta, qual cosa potesse essere quella che il movesse a ravvedersi che esso avesse la diritta via smarrita; la quinta, perché piú nel mezzo del cammino di nostra vita che in altra etá; la sesta, quello che egli intenda per quella selva tanto oscura e malagevole, quanto dimostra esser quella nella quale dice si ritrovò; la settima, perché piú nel principio del di che ad altra ora scriva d’essersi ravveduto; la ottava, quello che vuole s’intenda per li raggi del sole apparitigli e per lo monte nella sommitá del quale gli apparvero; la nona, quello che esso senta per la considerazione avuta, poi che alquanto la paura gli cessò; la decima, quello che noi dobbiam sentire per le tre bestie le quali lo impedivano a salire al monte. E, queste vedute, procederemo, alla seconda parte del presente canto. La prima cosa, la qual dissi si voleva investigare, accioché il senso allegorico, nascoso sotto la lettera della prima parte di questo canto, si manifesti, è quello che il nostro autore voglia sentire per lo sonno, il qual dice che ricordar noi lascia come egli entrasse nell’oscura selva. Ad evidenzia della quale è da sapere che ’l sonno, che alla presente materia appartiene, è di due maniere: Luna è sonno corporale, l’altra è sonno mentale. Il sonno corporale si può in due maniere distinguere. Delle quali l’una è naturale, e puossi dire esser quella la quale naturalmente in noi si richiede in nudrimento e conservazione della nostra