Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/174

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non solamente i giovani, ma i vecchi fa se medesimi sovente dimenticare, loro con tante e tali lusinghe diletica, che, potendo all’appetito la vigorosa etá dell’adolescenza sodisfare, con ogni pensiero e con ardentissima affezione quello vituperevole diletto seguendo, tutti si mettono. E quinci, per compiacere, negli ornamenti del corpo discorrono, non altrimenti assai sovente ornandosi, che se vender si volessono al mercato de’ poco savi. Le quali cose, percioché senza denari esercitar pienamente non si possono, gli sospingono nel disiderio d’aver denari, e, per quegli ogni coscienza posposta, senza alcuna difficultá ad ogni disonesto guadagno si dispongono, e quinci giucatori, ladri, barattieri, simoniaci, ruffiani e disleali divengono. E giá ad etá piú piena d’anni venuti, veggendo gli onori, la pompa, la potenza e la grandigia de’ re, de’ signori, de’ gran cittadini, di quegli s’accendono, e quinci invidiosi, superbi, crudeli e ambiziosi divengono. Le quali cose, e altre molte, cosí successivamente, e talora con altro ordine cresciute, e multiplicate e abituate in noi, nel sonno della oblivione dei comandamenti di Dio ci legano e tengon si stretti, che, quasi convertite in natura, per romore che fatto ci sia in capo, destare non ci lasciano. Le quali cose accioché a’ lacedemoni avvenir non potessero, per legge comandò Licurgo che i lor figliuoli, ecc. (vedi Giustino, nel terzo libro, poco dopo il principio). [Né è mia intenzione il modo da addormentare i miseri nel sonno de’ peccati lasciare ] Percioché molti aguati hanno gli avversari nostri, con li quali, se creduti sono, ogni matura e robusta etá adoppiano: ma perciò mi piacque far singular menzione di questa, perché, in questo modo presi, ci abituiamo ne’ peccati; e por giú l’abito preso è difficilissimo; e, se pur si rimuove l’uomo talvolta dal peccare, con molta meno difficultá v’è rivocato colui che abituato vi fu, che colui che non vi fu abituato, e alcuna volta da essa memoria delle colpe giá commesse v’è ritirato.

La terza cosa, la qual dissi era da cercare, è di veder qual sia la via la quale l’autore dice d’avere per questo sonno smarrita. Egli è il vero che le vie son molte, ma tra tutte non è che una che a porto di salute ne meni, e quella è esso Iddio,