Pagina:Boccaccio, Giovanni – Il comento alla Divina Commedia e gli altri scritti intorno a Dante, Vol. I, 1918 – BEIC 1758493.djvu/206

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divenire in noi scienza (il che l’autore appresso assai bene ne dimostra, lá dove dice: Apri la mente a quel ch’ io ti paleso, e fermai dentro, ché non fa scienza, senza lo ritenere, avere inteso); dobbiamo, e possiam dire, queste muse, cioè scienza, in noi giá abituata per lo intelletto e per la memoria, potersi dire figliuole di Giove, cioè di Dio Padre e della Memoria. E dico Giove doversi intendere qui Iddio Padre, percioché alcuno altro nome non so piú conveniente a Dio Padre che questo. E la ragione è che Giove si chiama in latino Iupiter, il qual noi intendiamo «iuvcins pater»: il qual nome, se ben vorremo riguardare, ad alcun altro che a Dio Padre dirittamente non s’appartiene, percioché esso solo dirittamente si può dir padre; percioché, essendo senza avere avuto padre, è delle cose eterne, ed eziando dell’altre, unico e vero creatore e padre; e, oltre a ciò, ad ogni onesta operazione è veramente aiutatore, né si può senza il suo aiuto alcuna cosa perfettamente ad effetto recare: e cosí, quante volte in alcuno onesto atto Giove si nomina, possiamo e dobbiamo di Dio onnipotente intendere. Cosí adunque, ritornando al proposito, meritamente di Giove e della Memoria possiam dire le muse essere state figliuole, in quanto egli è vero dimostratore della ragione di qualunque cosa; le quali sue dimostrazioni, servate nella memoria, fanno scienza ne’ mortali, per la quale qui, largamente prendendo, s’intendono le muse: e cosí sará la memoria, ricevitrice e ritenitrice di questo santo seme, e poi riducitrice, quasi partoritrice, madre delle muse. Le quali dice il predetto Isidoro, nel libro preallegato, esser nominate «a quaerendo», cioè da «cercare»; percioché per esse, si come gli antichi vogliono, si cerca la ragione de’ versi e la modulazione della voce; e per questo, per derivazione, viene dal nome loro questo nome di «musica», la quale è scienza di sapere moderare le voci. E da questa ragione si può prendere la cagione perché piú se l’hanno i poeti appropriate e fatte familiari che alcun’altra maniera di scientifici.]